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07 La realizzazione dell'impianto

7 La realizzazione dell'impianto

L'impianto fotovoltaico deve essere realizzato secondo le normative tecniche previste nell'allegato 1 al DM 19/02/07. In particolare è necessario certificare la conformità dei moduli alle seguenti normative, in relazione alla specifica tecnologia utilizzata (silicio cristallino o film sottile):

• GEI EN 61215 moduli fotovoltaici in silicio cristallino per applicazioni terrestri qualifica del progetto ed omologazione del tipo

• GEI EN 61646: moduli fotovoltaici a film sottile per usi terrestri qualifica del progetto ed omologazione del tipo.

I laboratori che possono rilasciare le citate certificazioni devono essere stati accreditati, in conformità alla norma EN/IEC 17025, da organismi di accreditamento appartenenti all'EA (European Accreditation Agreement) o che hanno stabilito con EA formali accordi di mutuo riconoscimento.

Per le richieste di accesso alle tariffe incentivanti successive al 13 aprile 2007, l'Allegato 1 del nuovo DM 19/02/07 stabilisce che, per impianti architettonicamente integrati con potenza superiore a 3 kW; in deroga alle certificazioni sopra richiamate, sono ammessi moduli non certificati nel solo caso non siano disponibili dei prodotti standard certificati. In tal caso, è richiesta una dichiarazione del costruttore che attesti che il prodotto è progettato e realizzato per poter superare le prove previste dalle sopra citate normative. La dichiarazione dovrà essere supportata da certificazioni rilasciate da un laboratorio accreditato per modelli similari oppure suffragata da adeguata motivazione tecnica.

Le fasi principali per la realizzazione di un impianto fotovoltaico sono, di norma, le seguenti:

1. chi intende realizzare un impianto si rivolge a un progettista o a una ditta installatrice specialistica per l'elaborazione di un progetto preliminare e di un preventivo economico dell'impianto. E' certamente consigliabile che tale fase comprenda un accurato sopralluogo sul sito d'installazione da parte del progettista o della ditta installatrice. La produzione di energia da un impianto fotovoltaico, infatti, dipende molto dalla corretta installazione dell'impianto ovvero dall'ottimale esposizione all'Irraggiamento solare

2. il soggetto responsabile deve informarsi presso l'ufficio comunale competente sull'iter autorizzativo da seguire e richiedere le autorizzazioni previste e il permesso di costruzione dell'impianto (vedi indicazioni riportate al successivo paragrafo 4)

3. il soggetto responsabile deve inoltrare al gestore di rete locale (Enel, Acea, Aem, Asm, ecc.) il progetto preliminare dell'impianto e richiedere al medesimo gestore la connessione dell'impianto alla rete. Nel caso di realizzazione di impianti di potenza non superiore a 20 kW, il soggetto responsabile deve precisare se intende avvalersi o meno del servizio di scambio sul posto per l'energia elettrica prodotta

4. il gestore di rete elettrica locale comunica al soggetto responsabile dell'impianto il punto di allaccio alla rete, unitamente al preventivo economico e ai tempi di realizzazione

5. il soggetto responsabile deve accettare il preventivo e chiudere il rapporto contrattuale con il gestore di rete locale

6. il soggetto responsabile, dopo avere realizzato l'impianto, inoltra al gestore di rete locale la comunicazione di conclusione dei lavori

7. per gli impianti maggiori di 20 kW (superiori a 30 kWp se gli impianti sono ubicati nei territori montani D.L. 26/10/95 n° 504 aggiornato al 28 novenbre 2002 - art. 52 comma 3) il soggetto responsabile deve presentare all'Ufficio Tecnico di Finanza (UTF) competente la denuncia dell'apertura dell'officina elettrica; non risulta invece necessario presentare all'UTF la denuncia dell'apertura dell'officina elettrica se l'impianto immette tutta l'energia prodotta nella rete (circolare 17/D del 28 maggio 2007 dell'Agenzia delle Dogane: disposizioni applicative del Dlgs 2 febbraio 2007, n. 26).

8. il gestore di rete locale provvede ad allacciare l'impianto alla rete elettrica.

Fonte:GSE

L'Installazione in pratica

I moduli

Supponiamo di aver scelto un impianto che necessita di 27 moduli da 200 Wp. La casa madre ci fornisce il dato di tolleranza che è del 5%. Infatti la lista delle matricole dei moduli (obbligatoria per le domande di allacciamento alla rete e al GSE per le tariffe incentivanti) con a fianco il dato rilevato in Watt, contiene valori da 191 a 209 Watt di picco. Siccome ogni stringa è formata dalla serie di 9 moduli conviene predisporre i 9 moduli con i valori inferiori, i 9 moduli con i valori medi, ed i 9 moduli con i valori alti, in tre stringhe, in questo modo guadagnamo il 5%, infatti se raggruppassimo le stringhe a caso, ognuna avrebbe in serie un modulo poco performante, strozzando cosi non solo una stringa, ma tutto il generatore al livello più basso.

Gli inverter

Il range di tensione e corrente in ingresso sono la spada di Damocle dell'impianto. Per capirci meglio facciamo un esempio concreto : Se la tensione di modulo a circuito aperto è di 32,9 V ed il coefficiente di temperatura è di -0,123 V / °C vuol dire che quando la cella è a - 10 °C siamo sotto di 35 °C dalla temperatura Standard, ragion per cui il nostro modulo produrrà 35 x 0,123 Volt in più (meno x meno = più) cioè 4,3 V che sommati ai 32,9 danno 37,2 V, che in serie da 9 si sommano, quindi l'inverter si vede arrivare all'ingresso più o meno 9 x 37,2 = 334,8 V tensione che deve essere inferiore alla massima ammissibile dell'apparecchio (altrimenti va in blocco e non eroga più niente finchè non cambia la situazione). Quando invece la temperatura di lavoro diventa di 65 °C i nostri calcoli diventano: 65 - 25 = 40 °C in più dello Standard, per cui 40 x 0,123 = 4,92 in meno (meno x più = meno) quindi 32,9 - 4,92 = 27,98 V, che in serie da 9 diventa 251,82 Volt quindi questa tensione deve essere superiore alla minima ammissibile dell'apparecchio (altrimenti va in blocco e non eroga più niente finchè non cambia la situazione).

Altro nodo cruciale di un inverter sono gli ingressi multipli con Algoritmo MPPT (inseguimento continuo del punto di massima potenza) ottimizzato. Per capirci : sono capaci tutti di fornire tre ingressi di cui uno solo con l'inseguitore MMPPT, sono capaci in pochi (e vogliono i loro soldi) di fornire tre ingressi tutti con l'MPPT, agevolando sia il progettista che l'impianto.

sembra complicato, ma ci aiutano le case madri con software liberi, abbastanza fruibili, che, impostato il modulo, aiutano nelle scelta dell'inverter

L'impianto

Deve eseguirlo personale in grado di garantire una durata ventennale

Per capirci meglio facciamo un esempio concreto : nell'impianto dell'esempio soprastante ci sono 36 giunzioni volanti, a spina maschio - femmina, con contatti a sfregamento (forniti col modulo dalla casa madre) , che per quanto fatti bene (costano 3,8 € l'uno) molto difficilmente non ossidano nell'arco dei 20 anni, quindi tagliare, spelare, pinzare e resinare è quasi obbligatorio, un po' più costoso (8 € l'uno), ma dura sicuramente 20 anni, ne vale la pena se si pensa che dopo cotanto investimento non si può perder più dell'1% nei contatti e nel cavo (che dovrà comunque essere sovradimensionato)

Se non si vogliono problemi di allacciamento è obbligatorio, dall'inverter al contatore, usare cavo schermato FG7OH2R con  n° conduttori x sezione adeguata